Storia di Artena

I primi segni di civilizzazione urbana della zona risalgono all'VIII secolo a.C. In cima al colle della Civita a qualche centinaio di metri dall’attuale sede cittadina, sorsero le imponenti mura poligonali preromane che ancora oggi è possibile ammirare, nel contesto di un panorama impressionante, dove lo sguardo spazia dai monti Lepini fino al Mar Tirreno.

Tito Livio (I sec. d.C.) fu il primo a nominare la città di Artena, ma non è chiaro se intendesse l’attuale città, che difatti, dal Medioevo fino al 1873, era nota come Montefortino. Il cambio moderno di nome fu voluto per cancellare la memoria negativa che la città aveva assunto, in quanto luogo di rifugio dei briganti che infestavano la valle del Sacco.

Già feudo dei Conti di Tuscolo, Montefortino appartenne ai Conti di Segni fino al 1475, allorché passò in mano alla famiglia guelfa dei Colonna. Presa d’assalto e distrutta da Clemente VII nel 1526, da Paolo II nel 1543, e nel 1557 da Paolo IV, il quale fece addirittura arare e seminare con sale le rovine, risorse sempre dalle sue ceneri come la mitica Fenice. Da qui il motto sotto l'arma cittadina: “ex cinere resurgo”.

Nel 1614, il munifico Cardinale Scipione Borghese acquistò il feudo dai Colonna. Recò con sé il giovane e brillante architetto pontificio Jan Van Santen di Utrecht, noto in Italia come Giovanni Vasanzio, e s’impegnò in una grande opera di ricostruzione e abbellimento della città, alla quale donò il nuovo accesso a rampa che passando sotto l’Arco Borghese, o porta monumentale, guida alla Piazza della Vittoria fatta costruire su un originale sistema di archi; tutta la spina di Borgo; il Palazzetto del Governatore; l’unione dei due antichi palazzi nobiliari in un unico e maestoso edificio, ora noto come Palazzo Borghese.

La famiglia Borghese da allora legò il proprio nome a quello della città, impegnandovisi con progetti e attività. Don Giovanni Borghese ad es. vi istituisce all'inizio del Novecento un importante asilo per bambini bisognosi, e fece costruire 5 forni per la produzione di calce che secondo la stampa dell'epoca impiegarono oltre 100 operai (l'inizio di una lunga tradizione viva ancora oggi). Il noto comandante della X Mas, Valerio Junio Borghese, risiedette ad Artena con la consorte, che alla città donò i primi restauri scientifici e i primi studi internazionali sull'architettura e gli usi locali. Ancora oggi alcuni importanti discendenti della casata vi risiedono.

Artena è stata scelta da molti registi come ambientazione per i loro film. Tra questi, il più noto è Franco Zeffirelli, il cui Giulietta e Romeo collocò presso una finestra del Palazzo il primo bacio fra i due innamorati. Il balcone era posticcio, ma la finestra esiste ancora, poco distante dall'Arco Borghese.


Feste ed eventi principali

Festa della Madonna delle Grazie
Si celebra ogni anno, ininterrottamente dal 1731, nel terzo sabato del mese di Maggio. La solenne processione accompagna l’antica statua della Madonna per le vie del paese con i caratteristici Cristi infiorati e gli antichi stendardi.

Io Péleo
Durante la notte di San Giovanni, i cittadini si riuniscono in piazza presso il centro storico, accendono un fuoco di paglia, e fra danze e canti lo saltano tenendosi per mano, celebrando l’antico rito della “comparanza” che unisce le persone con voto di eterna amicizia.

Festa della Maddalena
È la festa in onore della patrona della città di Artena. Si svolge nel mese di Luglio con una processione per le strade della città.

Festa di Montefortino
Si svolge durante prima settimana di settembre, con concerti, rappresentazioni teatrali e l'apertura nel centro storico delle antiche cantine e botteghe per la degustazione dei prodotti locali.

Palio delle Contrade
È la sentita rievocazione storica degli antichi mestieri contadini, con gare appassionate tra le contrade artenesi. Si svolge ogni anno nel mese di agosto, nello splendido scenario della Villa Borghese. È un'occasione per degustare le antiche specialità culinarie locali tramandate di generazione in generazione.


- Bibliografia -

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- Annabella Bucci, Artena. Il divenire della memoria. Analisi storica e architettonica di un paese a vocazione culturale, Roma, Gangemi 2004
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